Il Parco Nazionale del Pollino

Integro e selvaggio, regala una straordinaria varietà di paesaggi e di ambienti suggestivi ed affascinanti. È la quota più alta della Basilicata, il punto d’incontro tra il cielo e la terra, oltre che il parco nazionale più grande d’Italia che ospita una vera rarità botanica: il pino loricato, una particolare creatura che pare essere fatta di roccia e di vento. Le sue enormi radici penetrano profonde negli strati rocciosi, consentendogli di arrampicarsi su costoni, strapiombi e pendenze in posizioni inverosimili. Il vento invece, le piogge intense e la neve, ne forgiano le  torsioni incredibili del tronco e dei rami. La sua corteccia che s’incide profondamente a formare delle “loriche” – placche come nelle corazze dei soldati romani – ne ha scelto il nome.

Il pollino è la terra delle grandi foreste e delle acque termali, degli antichi riti, tramandati e ripetuti come nenie, dimora e giardino degli dei per il mito, un balcone naturale ad alta quota per chi sceglie di voler lasciare gli occhi perdersi in quel confine sottile tra il mare e l’infinito.

Le cascate a primavera di Monte Sirino

Uno spettacolo che si rinnova ogni primavera. Dopo l’inverno e la neve caduta sul massiccio del Sirino, estrema propaggine meridionale del Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, con l’alzarsi delle temperature e l’incedere della bella stagione, quella che in principio era neve si trasforma in fragorose cascate capaci di ammutolire per la loro straordinaria bellezza.

Dalle sue vaste e spoglie praterie di vetta, lo sguardo spazia verso il golfo di Policastro, le guglie irte e selvose dei monti La Spina e Zaccana, l’imponente acrocoro del Pollino, il vasto ed immacolato bosco Magnano, i ripidi contrafforti del monte Alpi, il Raparo e le ampie e verdeggianti valli di Diano e dell’Agri.

L'azzurro del mare ed il canto del mito

Siete pronti a fare un salto indietro nel passato fra boschi impenetrabili e malsicuri al tempo della sanguinosa insurrezione post-unitaria che coinvolse tutto il Sud Italia con bande di briganti e folle di contadini desiderose di affermare i propri diritti da una parte e, dall’altra, eserciti di soldati intenti con la forza a riportare l’ordine e sedare ogni tentativo di rivolta?

Il Parco della Grancia condurrà in un’esperienza unica ed entusiasmante tutti quei viaggiatori che non hanno voglia di muoversi soltanto nello spazio, ma anche nel tempo.

Tremila i posti a sedere e 25mila i metri quadrati su cui, figuranti in costume, danzatori e cavalieri si muovono fra puntuali ricostruzioni scenografiche, musiche d’impatto, schermi d’acqua ed effetti speciali che simulano esplosioni, incendi e battaglie. Tutto quello che serve per varcare il confine dell’avventura.

Trentacinque chilometri di costa, in molti tratti selvaggia, incastonata tra l’azzurro profondo del mare ed il verde acceso della macchia mediterranea; infinite distese di sabbia fine color oro ed il moto costante delle onde di una distesa d’acqua incontaminata che oggi, come millenni fa, continua a cantare il mito, tra storie di divinità e filosofi, eroi e condottieri, che fanno battere il cuore della Magna Grecia.

Infatti, molte sono le testimonianze che il mondo Greco, approdato su queste coste, ha lasciato sul territorio:templi, teatri, necropoli, agorà, tutti straordinari gioielli archeologici ad impreziosire il valore storico e naturalistico di questa regione incredibile. Una destinazione ideale per chi ha l’esigenza di coniugare il relax del mare e del sole, con l’arte e la cultura.